| vorrei parlare con voi dei problemi che affliggono il calcio italiano, sotto l'aspetto tecnico tattico. stasera ho visto l'athletic bilbao dominare in lungo e in largo all'old trafford, la cantera del barcellona ormai non fa più notizia, l'arsenal che schiaccia il milan, il borussia dortmund che primeggia in bundesliga... insomma, il mondo pallonaro avanza, e l'Italia resta ferma. perchè, secondo voi? perchè abbiamo le squadre con età media più alta in europa? perchè in italia è difficile lanciare i giovani quando nelle altre nazioni, a 18-19 anni si è già pronti per giocare titolari anche a livelli altissimi? perchè in italia preferiamo comprare i vecchi sul viale del tramonto e affidarci alla proverbiale "esperienza"? perchè le squadre italiane non praticano l'ormai trendissimo possesso palla? innanzitutto bisogna dire che in Italia per mentalità siamo sempre stati difensivisti, il nostro primo pensiero è sempre stato quello di bloccare l'avversario anzichè imporre il gioco. una volta poteva essere sufficiente fare questo, affidandosi a 1-2 giocatori di fantasia per vincere le partite. oggi, nel calcio totale che si sta espandendo in europa, questa mentalità è ormai superata e difficilmente porta a dei risultati positivi. stasera ho visto il bilbao, ragazzi correvano TANTISSIMO!! anche le altre partite europee sono sempre molto gradevoli, molto aperte con una cosa in comune : la velocità. cosa che in italia viene a mancare spesso. forse perchè i nostri giovani sono pigri, non hanno voglia di correre troppo, di bruciare l'erba. e ci troviamo tanti balotelli che pensano di spaccare il mondo giocando quasi da fermi, o i montolivo/aquilani/thiago motta che corrono a rilento. poi arriva un giocatore esplosivo, velocità doppia nei movimenti, che corre, brucia l'erba e ci mette il fisico, che in premier league però era uno dei tanti, e qui diventa un fenomeno (boateng). molti nostri giovani si montano la testa dopo qualche apparizione in prima squadra, anche questo è vero. e anche questo è un problema. la fama, la notorietà, i soldi, la figa, il potere... e tanti vanno in tilt. forse anche perchè qui il calcio lo viviamo in maniera sbagliata, troppa importanza, troppi soldi, il calciatore è trattato come un VIP sin dagli inizi. sempre sui giovani, qualcuno di buono c'è. però è ovvio che non giocando titolari nelle squadre importanti finiscono per perdersi in categorie inferiori oppure col perdere gli stimoli cedendo alle sopracitate tentazioni. mi viene in mente caldirola dell'inter, capitano dell'under 21, migrato a brescia in serie b per trovare spazio. voi pensate che potesse essere una sciagura superiore a cordoba, o chivu? o ferrario? io penso di no, eppure avanti con la gavetta. giovinco, un ottimo calciatore ma non un campione, è dovuto venire a Parma per trovare continuità. ma ora ha già 25 anni e la juve sembra si stia attrezzando per fare a meno di lui.. eppure han speso 10 milioni per elia che potevano risparmiare (per fortuna nostra non è stato così). si preferisce l'esperienza alla freschezza, ed i primi a fare queste preferenze sono gli allenatori.. anche questo è un problema. avere degli istruttori che preferiscono avere in squadra un carrozzieri o un blasi sicuramente non aiuta la crescita del movimento calcistico in italia. ultima considerazione sui prezzi dei cartellini dei giovani italiani, troppo alti. tutto questo favorisce l'arrivo di centinaia di stranieri a buon mercato che ogni anno rubano il posto ai nostri pigri compatrioti. udinese docet. purtroppo però il 50% di loro fa le valigie molto presto per altri paesi o per categorie minori. scusate se mi sono dilungato e grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere, ma queste discussioni sono quelle che più mi attirano e sono sicuro di non essere l'unico ad avere tante cose da dire, da condividere.
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