PARMAFANS INTERVISTA GIANLUCA ROSSI, Giornalista e opinionista televisivo di Telelombardia / Antenna3

Ciao ragazzi,
ho intervistato per Parmafans il giornalista sportivo e conduttore televisivo Gianluca Rossi, di fede interista, che attualmente lavora come opinionista e commentatore presso Telelombardia e Antenna 3 Tv.

Eccovi il contenuto.

1- Subito un giudizio sul buon avvio in campionato del nostro Parma, 2 sconfitte di cui una a S.Siro con la tua Inter, piegati da 2 prodezze individuali di Eto'o e Milito dopo 70 minuti di gioco

Quest'estate mi era capitato di ascoltare distrattamente Guidolin. Mi pare dicesse in una conferenza-stampa di non essere certo delle potenzialità del Parma in serie A. Mani avanti, scaramanzia o reale convinzione? Poco male. Ci sono volte in cui sbagliarsi è bellissimo. Non è con l’Inter che il Parma deve fare punti.

2- Un pronostico sulla posizione finale del Parma in campionato considerato che statisticamente le squadre di Guidolin partono sempre forte per poi "perdersi" nel girone di ritorno

Mah, io non c‘azzecco mai, tranne quando ho pronosticato il secondo posto della Juventus l’anno scorso che peraltro mi sento di prevedere anche per quest’anno. Credo che il sogno per il Parma sia un posto in Europa League. Pare impossibile, ma qualche anno fa il Chievo mi pare abbia giocato in Champions League

3- Il Parma di quest'anno ha un buon mix di giovani e giocatori esperti. Tra i giovani spicca per qualità Biabiany che è di proprietà dell'Inter, come lo giudichi?

Molto bene e mi auguro che faccia lo stesso percorso di Pandev. In squadre meno esposte dell’Inter si può crescere serenamente e poi tornare a casa, magari da campioncini

4- Si vocifera di un interessamento dell'Inter per Galloppa, è fantacalcio oppure ci può stare?

E’ nella lista dei cosidetti ‘vigilati speciali’, ma lo era anche Diamanti l’anno scorso al Livorno e ora al West Ham

5- Opinione personale sulla Tessera del Tifoso e la polemica innescata da alcuni politici e sportivi che parlano di "ghettizzazione" e mirata per stessa ammissione del ministro Maroni ad eliminare il tifo organizzato e di conseguenza anche il lato goliardico e coreografico del pallone. Tornelli, biglietti nominali, divieti di striscioni, bandiere, stendardi, megafoni, tamburi, ora la Tessera e la schedatura del singolo individuo. Di contro un calo vertiginoso degli spettatori, degli abbonamenti, e un aumento delle tessere prepagate e pay per view. Da più parti si parla di "calpestamento" dei diritti costituzionali del cittadino di assistere liberamente a una manifestazione sportiva.

So solo che in questo Paese qualsiasi cosa si fa non va bene. Non siamo arrivati per caso a questa situazione d’emergenza. A volte bisogna pur fare qualcosa, magari sbagliando, per dare un segnale forte, dopo le cose brutte che abbiamo visto. Diverso è il discorso sugli stadi vuoti: in fondo ai grandi clubs non dispiace avere un pubblico di tele-spettatori più che di spettatori. Molti problemi in meno, a livello logistico e di sicurezza e introiti maggiori dalle Tv a pagamento.

6- A Parma la tifoseria è in fermento per via della possibilità di abbattimento dello stadio Tardini, simbolo di una città e della sua gente, e la decentralizzazione dell'impianto calcistico in periferia, si dice per motivi di ordine pubblico. Ora il senato ha approvato la nuova legge sulla costruzione degli stadi di proprietà. Cosa ne pensi? E se si arrivasse ad abbattere il Meazza, la Scala del calcio?

Credo che i miei nipoti, con la burocrazia che abbiamo in Italia, andranno ancora a San Siro. Da quando sono nato sento che il carcere di San Vittore in pieno centro a Milano è una follia. Il carcere però è ancora lì. Qui per un chilometro di autostrada ci vuole almeno un anno, per una fermata del metro anche due. Ero in Germania Est poco dopo il 9 novembre 1989, quando è caduto il Muro: roba da non credere. Due anni dopo ci sono tornato e già non si vedeva più alcuna differenza con l’Ovest

7- La tanto celebrata mentalità inglese è compatibile con la cultura Italiana secondo te?

Sono di parte: solo negli ultimi dieci anni sono stato 12 volte negli Usa, 11 in Gran Bretagna, 3 in Canada, 2 in Australia, 1 in Nuova Zelanda, senza contare Irlanda, Hawaii, Bahamas, Isole Vergini Americane e Britanniche. Adoro la cultura anglo-sassone. Praticamente tutto quello che guadagno lo investo in viaggi e soggiorni in certi Paesi e non manco mai con i miei amici inglesi o americani a qualche spettacolo sportivo dei loro. Insomma, tanto tempo fa i nostri legionari costruivano acquedotti mentre loro scaldavano la carne sui cavalli. Oggi sono loro ad essere avanti di almeno vent’anni ma, ripeto, non sono imparziale. Quindi non dovrei rispondere a questa domanda.

8- A Parma ci sentiamo "derubati" di uno scudetto vinto dalla Juventus di Moggi e Lippi nella stagione 1996/97 poi indagata e processata per doping. Anche l'Inter fu "scippata" dello scudetto dopo l'episodio Ronaldo-Iuliano a Torino l'anno successivo, stagione 1997/98 con arbitro Ceccarini. Juve processata per doping (dott.Agricola, Padovano arrestato, Iuliano e Bachini poi positivi, le evoluzioni muscolari di Del Piero, Deschamps..) e Moggi condannato per lo scandalo calciopoli. Il sentirsi derubati in quegli anni è frutto di coincidenze o c'è un fondo di verità?

L’Inter di quegli anni non ha vinto per il 50% per colpa di Moratti che cambiava allenatore troppo spesso e per il 50% per Calciopoli

9- Tornando al calcio di oggi, un giudizio sull'operato della nostra nuova giovane coppia Ghirardi - Leonardi.

Leonardi è molto stimato nell’ambiente e non ho motivi per pensarla diversamente. Ghirardi mi è simpatico, anche se non ho mai capito perché ad un certo punto abbia preso Cuper, ma se sapeste le mosse che non ho ancora capito di Moratti…

10- Ma qual è il problema dell'Inter in Champions League dopo il pareggio interno con la Dinamo Kiev? Può essere la mancanza di mentalità vincente dei giocatori a livello europeo? Sfortuna? Carenze tecnico-tattiche dell'allenatore di turno?

E’ sicuramente un problema mentale e finché vivranno la Champions come un’ossessione non la vinceranno mai. Arriverà quando nessuno ci crederà più. Quattro anni fa, Roberto Mancini confidò che al suo arrivo all'Inter aveva incontrato un'aria di rassegnazione: sembrava che dopo tanti anni di delusioni vincere fosse diventato impossibile. Fu il successo in Coppa Italia nel 2005 a rompere l'incantesimo e a convincere l'intero ambiente che l'Inter era ancora capace di vincere qualcosa. In Europa serve qualcosa di simile, un successo importante che segni la svolta, prima di tutto nella mentalità.

Ringrazio Gianluca Rossi per la disponibilità e la pazienza!
A presto per una nuova intervista....