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Guido R.I.P., un grande uomo se ne va...

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view post Posted on 28/10/2007, 22:49
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SemiDio Crociato

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è di oggi la notizia della scomparsa di un grande uomo...
ciao GUIDO!
SEE YOU LATER ANIMALE!

Attached Image: clip_image002.jpg

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Pr77
view post Posted on 28/10/2007, 22:52




Come da Bacheca commento con sommo dispiacere poichè il Cumenda per eccellenza è stato uno dei personaggi che mi han fatto più ridere nel corso delle innumerevoli commedie all'italiana degli ultimi vent'anni...

Un saluto sincero e come diceva sempre: TE SEI UN ANIMALE....!
 
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Lisa81
view post Posted on 28/10/2007, 23:03




Cavoli!! Era un mito!!!!! Grandissimo comico...mi dispiace!!
 
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view post Posted on 28/10/2007, 23:16
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Malato di 'Parma'

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Noo che dispiacere, mi dispiace troppo
 
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Miguel4
view post Posted on 28/10/2007, 23:32




Era un idolo! Non lo dimenticherò facilmente.
 
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OrgoglioCrociato
view post Posted on 29/10/2007, 00:28




Dopo una serata divertente al cinema, questa notizia appena appresa mi rattrista e non poco..

E' STATO UN GRANDISSIMO, e le sue battute saranno sempre ricordate con piacere...

R.I.P.
 
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view post Posted on 29/10/2007, 09:28
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NOOOOOOO!!!
Il suo slang mi accompagnava tutti i giorni nelle battute con gli amici....
Da fan sfegatato dei ragazzi della III C e di tanti suoi film non posso che rattristarmi...
Ciao Guido :cry:
 
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view post Posted on 29/10/2007, 09:35

SemiDio Crociato

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il simbolo della milano borghese...
ciao Guido!
taaaaaaaac!
 
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crociato63
view post Posted on 29/10/2007, 09:45




davvero mi dispiace ! credo abbia incarnato uno stereotipo come pochi nella storia ! simpaticissimo ! RIP
 
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view post Posted on 29/10/2007, 12:14
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IL PARMA SONO IO!

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molto autoironico e alla mano, amici lo hanno conosciuti in sardegna e mi ha detto che era proprio simpatico, lo ho visto settimane fa in vacanze di natale.
UN GRANDE molto sottovalutato

« Via della Spiga - hotel Cristallo di Cortina: 2 ore, 54 minuti e 27 secondi. Alboreto is nothing »

bravo at the drive in per il topic
 
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view post Posted on 29/10/2007, 12:32
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SemiDio Crociato

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Pr77
view post Posted on 29/10/2007, 12:44




Veramente un idolo! le sue interpretazioni davano sempre quel qualcosa in più!
io lo slang per fare l'imitazione del milanese l'ho imparato da lui... massimo rispetto!
 
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view post Posted on 29/10/2007, 17:37
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"La vera Libidine è qui....Sole e wiskey e sei in pole position"

 
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OrgoglioCrociato
view post Posted on 29/10/2007, 18:24




Grande Dany..lo avrei postato io, mi hai solo anticipato.
Ma vi rendete conto?Un film che ha 25 anni, e certe battute sono all'ordine dal giorno...ha fatto scuola!
Altro che effetti speciali...
Grande la commedia italiana...
 
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Pr77
view post Posted on 29/10/2007, 18:40




Vorrei citare un bellissimo articolo da LaStampa.it che a mio avviso lo inquadra perfettamente:

Addio Zampetti
"cummenda della Terza C"

Guido Nicheli è riuscito a morire senza invecchiare, perché i cummenda hanno da sempre la stessa indefinita mezza età, sono stempiati da anni e hanno la parlata finto giovanile che toglie coordinate: «Hei animali, levate l’ancora, do you understand?». Parlava così, anche fuori copione perché le battute gliele hanno scritte addosso e le sapeva portare, con quell’accento lombardo diventato dopo di lui un modo di essere, un concentrato di Anni Ottanta che ha resistito al politicamente corretto.

Il Dogui se ne è andato ieri, colpito da un ictus, il commendator Camillo Zampetti ha dato il suo addio in Vita Smeralda, uscito la scorsa estate, la sua stagione. È comparso, per tutti, dentro Ecceziunale veramente, nel 1982. Ancora senza nome, nel cast è semplicemente definito «uno snob» e chiede a Boldi, che sta dietro il bancone del bar: «Due ana, capito? Due ana, due analcolici, dai vieni giù dalla pianta». Il tipo che non sai se odiare o prendere per i fondelli, talmente sopra le righe da non essere mai considerato sul serio: arricchito, razzista, donnaiolo e ignorantello, ma abbastanza viveur da saper citare Françoise Sagan, come succede in Sapore di mare. Se la cava sempre, il proprietario della «fabbrichetta» che non legge i libri, ma le quarte di copertina e bastano per stare in società. Quello che «ho mandato la moglie, la titolare, a sgonfiarsi in clinica» e si presenta con amante al seguito, troppo appariscente per dare fastidio. Virna Lisi, che in Sapore di mare l’aveva sposato, cerca di fargli ricordare i tempi dell’amore in macchina e lui: «Ma cosa avevo? Un Alfone 1900 o l’Aurelia Spider? No, la Porsche, auto di grande libidine». E lei si gira dall’altra parte, perché non c’è altro da fare. Come lo zittisci uno che tanto non ascolta, che vive in una dimensione a parte dove a tutti, almeno una volta, è capitato di stare: sdraiati a bordo piscina, con l’aperitivo in mano e le olive a fianco, circondati da un lusso posticcio da vorrei ma non posso. Zampetti è la Milano da bere che va in vacanza a Cortina d’inverno e in Costa Azzurra d’estate, con qualche fine settimana a Forte dei Marmi. E quando i cummenda si sono apparentemente estinti, lasciando il posto a signorotti più tronfi ed eleganti, che avevano pure bisogno di darsi un tono con conversazioni intellettuali, lui è rimasto lì. Con i pantaloni rossi e l’istinto di maltrattare i camerieri.

Il Dogui vero viveva vicino a Brescia, ma spesso lui e il suo soprannome da Salone del mobile giravano in qualche locale milanese, con il giubbotto scamosciato che si usa solo lì e tutti a chiedergli di rifare il papy della Terza C, il papà di Sharon Zampetti, bellona classica e bionda «la più carina, la più cretina», come ha cantato Venditti. Con quel telefilm è finito nei fan club, su You Tube ed è arrivato all’ultima generazione, quindicenni che lo imitano: «Dai ordine al tuo shangay di muoversi che devo dare il benvenuto nella splendida cornice», un vocabolario in bilico tra maleducazione e stupidità. Però restava a galla, in qualche modo inspiegabile risultava simpatico.

Nicheli si è tenuto il suo personaggio appiccicato, gli ha dato il successo e gliene era grato, non si sforzava mai di dimostrarsi diverso da quello stereotipo e anche se una volta, grazie a Dino Risi, ha ceduto alla prova d’attore con un ruolo drammatico in Lo scemo di guerra, è subito tornato alla vita da cummenda. Fino all’ultimo attracco in barca: «Lasciate spazio, io è dal ‘52 che pascolo qui».

 
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