La mia posizione l'ho parzialmente già riassunta.
Questa brutta storia è iniziata a gennaio, portandoci a fine febbraio/inizio marzo a un lockdown durissimo.
Abbiamo interrotto ogni attività produttiva, amministrativa, educativa, per oltre due mesi, bloccando de facto il Paese fino a metà giugno.
Questa misura che non ha precedenti nella nostra Storia ha fatto venire al pettine tutti i nodi: la burocrazia farraginosa, l'inadeguatezza delle istituzioni, l'indebolimento dell'assistenza sanitaria e il mai risolto rapporto di potere tra Stato e Regioni. Tutti nodi di lungo corso e di cui non colpevolizzo certo il Governo Conte II.
Che nessuno fosse preparato a un simile evento è palese, pur esistendo da 14 anni un piano di contenimento delle pandemie (fonte:
www.salute.gov.it/portale/influenza...italiano&id=501).
Il caso Italia ha una peculiarità: la pandemia è iniziata nel luogo peggiore, ovvero un Ospedale, diventando una bomba virologica. In un Ospedale si concentrano patologie e persone fragili, c'è un continuo flusso di soggetti che entrano ed escono, portando fuori ciò che dovrebbe restare dentro, e viceversa.
Da parte del Governo e delle Regioni, c'è stata una risposta lentissima a questa esplosione. Non sono state chiuse le Aziende ospedaliere di Vo' Euganeo ed Alzano Lombardo, permettendo questo scambio continuo con l'esterno. Non si è interrotto il flusso di persone da queste cittadine verso le altre: furono disposte FdO ai confini solo per tre giorni, riaprendo poi i confini con motivazioni ancora ben poco chiare.
La risposta lenta ha portato alla diffusione del virus in modo incontrollato.
Non contesto certo la decisione del primo lockdown, necessario a far respirare gli ospedali, prepararsi ai nuovi ingressi e contenere i contagi.
Sono però prive di ogni fondamento medico numerose restrizioni che abbiamo dovuto subìre: l'attività fisica a 200 metri da casa, ad esempio, come ammesso dalle istituzioni, fu imposta per "dare un segnale". Una decisione sciocca e miope, visto che restare all'aperto, arieggiare, muoversi sono azioni che portano a un aumento delle difese immunitarie, oltre ai benefici sull'umore - necessari per resistere a 70+ giorni di reclusione. Non solo: immagini come l'elicottero della Polizia che insegue un runner solitario sulla spiaggia sono indegne di un Paese democratico, ricordando molto di più i regimi autocratici. E se non siete d'accordo con questo, almeno lo sarete con il fatto che si tratta di soldi pubblici impiegati male.
Questa totale mancanza di fiducia nel cittadino, nel dare una comunicazione chiara e trattarlo come persona e non come un infante, per me è gravissima. Dimostra una carenza di trasparenza che nel rapporto istituzioni-cittadino non può che generare disastri ed ora è sotto gli occhi di tutti come il Governo abbia davvero poca credibilità.
Ha di certo errato affidandosi ciecamente a organi speciali (il CTS, il Commissario Straordinario, la Protezione Civile), a cui ha dato carta bianca nella gestione comunicativa della pandemia: il conto dei morti quotidiano, la sovraesposizione dei feretri in fila, sono segni di una comunicazione totalmente emotiva - inaccettabile per un Governo - e assai poco razionale. Ha certamente aiutato a terrorizzare, ma non ad informare.
Ma sulla comunicazione avremmo potuto anche soprassedere, se ci fosse stata una chiara strategia messa in campo per uscire dalla pandemia, necessaria in un Paese che da 20 anni ha dismesso qualsiasi investimento sulla salute. Così, però, non è stato.
Cosa avrebbe dovuto fare il Governo Conte II?
1. Assistenza domiciliare
All'inizio di questo inferno, ASL e medici di base non riuscivano a dare risposte pronte e i malati sono arrivati ai PS in condizioni già critiche. Specie per la popolazione più fragile, sarebbe stato necessario assistere a domicilio chi presentava i segni della malattia dando la precedenza agli anziani ed immunodepressi.
2. Presìdi
In molti ospedali sono mancati i presìdi di protezione per il personale medico e OSS, con conseguenze tragiche sugli stessi e su chi avrebbero dovuto assistere. Allo stesso modo, anche alla popolazione sono stati forniti in ritardo, con prezzi gonfiati o, addirittura, sono stati forniti materiali che non sono presìdi medicochirurgici. Incommentabili gli ordini di mascherine non omologate (citofonare Zingaretti / Pivetti).
3. Tracciamento e Tamponi
Immuni è una bella idea, ma monca. L'inseguimento dei contatti andava implementato da subito, quando ancora poteva essere davvero seguìto l'andamento del virus nel Paese. Oggi, l'applicazione segnala tardivamente il tuo contatto con un positivo e a tale segnalazione non segue nessuna azione dell'ASL, portando il "potenziale contagiato" a un isolamento che può durare anche un mese. Non sorprende come la popolazione sia restìa ad affidarsi a una applicazione che porta ad essere reclusi e non assistiti
4. Trasporti
Dovendo limitare la presenza di molte persone in luoghi non areabili, era necessario pensare alla rete dei mezzi pubblici in vista della riapertura del Paese. Anziché concentrarsi sulla mobilità elettrica e singola (leggasi: monopattini, bici) che necessita anche di un potenziamento della rete stradale, lunga e costosa, il Governo avrebbe dovuto ripristinare tutti i mezzi presenti nei depositi, chiedendo anche il supporto delle aziende private (FlixBus, financo Uber).
E' gravissimo che non siano state messe in campo soluzioni con una visione a medio-lungo termine, preferendo soluzioni assistenzialiste e cervellotiche (i bonus, il clickday) volute dal M5S - quindi con una motivazione puramente politica, non per il bene del Paese.
Ciò è inaccettabile non solo per la salute pubblica, ma perché pur di operare si è voluto interrompere il normale processo democratico, di fatto sospendendo il controllo e l'equilibrio dei poteri della Repubblica.
I DPCM non sono decreti legge, bensì atti amministrativi, che non possono interrompere i diritti che compongono la nostra Costituzione.
Molti Costituzionalisti (una fonte tra le tante:
www.altalex.com/documents/news/202...-e-costituzione) e giuristi hanno portato alla luce queste storture. Aggiungo io: la motivazione d'emergenza può essere sufficiente per sospendere la democrazia. Ma al 7 novembre, e al 15esimo DPCM, non si può più giustificare questa sospensione "perché c'è l'emergenza". A 10 mesi dall'inizio della pandemia, è evidente che si tratta di inadeguatezza delle istituzioni. E' ormai noto ai più che i verbali e le sanzioni derivanti dal non rispetto dei DPCM sono tutti impugnabili di fronte a un giudice (un esempio:
www.altalex.com/documents/news/202...azione-lockdown).
La riapertura estiva, necessaria per far respirare il terziario, ha anche qua evidenziato l'erosione del rapporto istituzioni-cittadini. Il Governo ha riaperto i confini, per poi colpevolizzare chi si spostava (vedi il resoconto quotidiano sui giovani "criminali" perché andavano a Malta, a Ibiza...). Ha permesso di frequentare i luoghi di divertimento, salvo criticare chi ci andava (vedi il resoconto quotidiano sulla movida sarda), e così via.
Riaprendo le scuole, era necessario non solo limitare i contatti dentro gli edifici (anche se qui non è dato sapere l'utilità dei banchi a rotelle) ma soprattutto quelli esterni, scaglionando gli ingressi ove possibile ma soprattutto incrementando il già citato trasporto pubblico. Non era difficile capire che si trattava di movimentare 8 milioni di studenti, più il personale, con ovvie conseguenze di saturazione dei mezzi. Eppure, siccome la scuola è un organo statale, si è cercato di nascondere la scuola come causa della "seconda ondata", continuando a colpevolizzare il lavoro privato come fonte di contagio (bar, ristoranti, aziende...).
Ciò è stato un altro fattore di erosione del rapporto Governo-cittadino e ha portato anche a un crollo della fiducia tra i cittadini stessi: si alimenta e si foraggia l'animo da capetti provinciali fascisti che alberga in molti italiani, spingendo alla delazione, al puntare il dito ("cosa ci fanno tutti 'sti milanesi in giro?" cit. Selvaggia Lucarelli ieri), al fare i conti in tasca agli altri ("di cosa si lamentano i ristoratori, che non dichiarano nulla al Fisco?") - tutti comportamenti tossici e inutili.
Avendo permesso al contagio di risalire, il Governo si è nuovamente rifugiato nel lockdown. Anche qui, nessuna trasparenza sui 21 criteri utilizzati per suddividere l'Italia a zone (si conoscono i criteri, ma non il peso di ognuno di essi) porta al forte sospetto che le decisioni prese siano in gran parte politiche. L'esempio più chiaro è quello della Campania: pur avendo un rapporto tamponi/positivi più alto della Lombardia, è stata inserita tra le regioni "virtuose". Come evidenziato dallo stesso sindaco De Magistris, è stato fatto per evitare che la polveriera sociale esplodesse definitivamente.
E quindi, si è preferito far pagare lo scotto alle Regioni con meno presenza di disoccupati/inoccupati/lavoranti in nero, confidando nelle CIG date dalle aziende, nei capitali privati, nella rete famigliare di ognuno di noi - dimenticandosi però che sono Regioni che da sole spostano il 20% del PIL.
E' di oggi la notizia che il PIL del Sud Italia tornerà ai livelli del 1989 nonostante una contrazione più ridotta rispetto alla media nazionale (-9%). Chi pagherà tutto questo, a partire dall'anno prossimo?
Tra redditi di cittadinanza, casse integrazioni, pensioni, bonus, stiamo continuando a prendere in prestito soldi dal nostro futuro, un accumulo di debiti verso noi stessi mentre perdiamo capitali. Chi pagherà? Quale futuro stiamo dando in mano ai nostri figli, ai nostri nipoti? Ci sarà un futuro di cui si dovranno preoccupare?
Ci sono voluti mesi per contenre questa narrativa del terrore. Solo ultimamente si ha il coraggio di portare dati e non emozioni: il 96% dei contagiati non ha sintomi o se li ha sono para-influenzali. Il 90% dei morti sono persone oltre gli 80 anni (ricordo che l'aspettativa di vita in Italia è di 84 anni) e con almeno 2 patologie pregresse.
Questo non significa che il covid non esiste o che sia una cazzata. Significa che dovevamo PROTEGGERE I DEBOLI e permettere ai non immunodepressi di generare gli anticorpi.
In Lombardia continuano a crepare a grappoli nelle RSA, eppure se guardate i dati di Bergamo e Brescia scoprirete che oggi là si contagiano pochissimo, molto al di sotto della media lombarda. Come molti virus, lo prenderemo tutti. Chi è debole non ce la farà. Chi sta mediamente bene, sì. L'80% della popolazione mondiale ha l'HPV, che se sei sfigato porta allo sviluppo di tumori degli apparati riproduttivi. Questo non impedisce alle persone di fare sesso, mi pare. Il nostro fisico ha solo imparato a farci i conti.
Mi chiedo perché è da febbraio che gli esperti dicono "bisogna convivere col virus", eppure ci viene vietato di vivere. E lo dico non perché ho voglia di fare un aperitivo e odio la mascherina, ma perché sono una lavoratrice e vedo gli effetti devastanti che si stanno sviluppando.
O si permette al Paese di ripartire o presto non ci sarà più un Paese di cui preoccuparsi. Tertium non datur.
Questo in sintesi estrema è ciò che penso. Se per i vari gorillone, crociato_lombardo, mojojoy, CuoreCrociato1913 ecc significa che mi credo la più furba di tutti, me ne faccio una ragione. Di certo so di esser più furba di chi siede al Governo, ma non ci vuole granché, in quel caso (vedi la notizia di stamattina su Cotticelli esautorato dallo stesso Conte che lo nominò...).