Un presunto «sistema» per celare la reale condizione finanziaria del Parma Calcio. L’accusa è di concorso in bancarotta fraudolenta, accesso abusivo al credito, truffa e bancarotta documentale, che la Procura della Repubblica di Parma contesta a 25 ex manager della società, tra ai quali l’ex presidente Tommaso Ghirardi e l’ex ad Pietro Leonardi. L’inchiesta, svolta dal Nucleo di polizia economica e finanziaria di Bologna, ha consentito di far luce sulle ramificate operazioni di falsificazione nei bilanci 2010-2014, come compravendite di giocatori non contabilizzare.
Le illecite falsificazioni contabili e di bilancio
Stando agli atti, ci sarebbe stato un concorso nella commissione di «illecite falsificazioni contabili e di bilancio, che permettevano la continuità aziendale in assenza di requisiti economico-patrimoniali» che «cagionavano, concorrevano a cagionare o comunque aggravavano il dissesto della società Parma Football Club spa, intervenuto formalmente il 19 marzo 2015, ma di fatto già esistente a partire dal luglio 2012». Così si è scoperto che «omettevano, in maniera preordinata e dolosa, plurime e ripetute operazioni di compravendita dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori, a valori di gran lunga superiori a quelli di mercato».
Le cessioni dei giocatori contabilizzate in esercizi diversi
I documenti restituiscono retroscena in merito alla cessione di alcuni calciatori. Tra le operazioni che per la Procura hanno rappresentato una dissipazione delle risorse patrimoniali, ci sono la cessione di Gabriel Paletta al Milan per un milione, a fronte di una valutazione di almeno 8,5 milioni, e la cessione di Marco Parolo alla Lazio per 4,5 milioni, contro una valutazione di mercato tre i 6,5 e gli otto. In particolare, avrebbero fatto apparire il risultato «dell’esercizio 2013-2014 superiore al reale». La «cessione alla ss Lazio di Marco Parolo, la cui plusvalenza, pari a euro 3.220.000 veniva considerata di competenza dell’esercizio 2013-2014 nonostante l’operazione fosse avvenuta in data 2 luglio 2014, ossia nel corso del successivo esercizio 2014-2015, ottenendo una anticipazione del predetto componente positivo di reddito, in violazione dei principi di competenza e prudenza. L’accordo sottoscritto in data 28 giugno 2014 con la ss Lazio spa, per il trasferimento del giocatore Marco Parolo, infatti, era sospensivamente condizionato sia al superamento da parte di quest’ultimo delle visite mediche per l’ottenimento dell’idoneità agonistica e pertanto era produttivo di effetti patrimoniali fra le parti solo all’avverarsi delle condizioni».
Il trasferimento del marchio per 31 milioni di euro
Ghirardi, Leonardi e altri sei indagati, infine, avrebbero distratto beni, al termine della stagione calcistica 2012-2013, attraverso la cessione del marchio Parma Fc alla società Parma Fc Brand Srl. Trasferendo il marchio al corrispettivo di 31 milioni di euro avrebbero determinato un ulteriore depauperamento patrimoniale. Questo perché la società concessionaria era priva di qualsiasi solidità patrimoniale e capacità finanziaria e l’effetto dell’operazione è stato quello di privare il patrimonio di un asset di valore rilevante, a fronte dell’iscrizione a bilancio di un credito dalla dubbia esigibilità.
Accesso abusivo al credito
Gli inquirenti, infine, contestano agli indagati di aver fatto ricorso «abusivamente al credito sin dalla data di decozione della società (dal 1° luglio 2012), perché, sebbene la società fosse ormai in stato di insolvenza, contraevano nuovi debiti con gli istituti finanziari e continuavano a incrementare i debiti con riferimento ai rapporti già in essere». In particolare, in «data 15 novembre 2013 , la società ricorreva al credito mediante l’accensione presso il Banco Popolare del conto corrente n. 12987 da cui è stato effettuato, nonostante privo di provvista, un giroconto a favore del conto corrente acceso presso Mps dedicato al pagamento degli stipendi per un ammontare complessivo di euro 2,5 milioni. Alla data del 27 dicembre 2014 il debito ammontava a euro 1.645.195». In data «29 settembre 2014, la società otteneva dall’Istituto per il Credito Sportivo tre finanziamenti a medio termine per seguenti importi: 1.041.000, 2.088.000 e 618.000 per un totale di euro 3.747.000».
http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/m...l?uuid=AEDsrF7DHa scritto un articolo anche il Sole, bene che se ne parli!