| a mio avviso giocatore talvolta discontinuo e irritante, ma quando in forma era una forza della natura. fortunatamente gli anni migliori della sua carriera sono stati a Parma e ci ha fatto godere parecchie volte specie contro i "suoi" ex compari gibbosi
l'espulsione col gesto dei soldi a farina nel famoso parma-giuve 1-1 gli ha forse stroncato la carriera, come anche lui sostiene.
dall'archivio del sito repubblica.it ********************************* ROMA - "Quello non ero io, provo profondo imbarazzo, avevo perso la testa". Scuse e ancora scuse da Dino Baggio e dal Parma. La società condanna il giocatore e lui stesso non sa con quali parole uscirne. Ma c'è poco da fare: niente maglia azzurra per Dino Baggio dopo che ieri, subito dopo essere stato espulso, ha rivolto verso l'arbitro un gesto offensivo, il cui significato inequivocabile era "quanto ti hanno pagato?".
Così, dopo lo scoppio della polemica sui regali alle giacchette nere, dopo questa domenica all'insegna delle tensioni anche sui campi, la Federcalcio sceglie la linea dura; e - caso più unico che raro - decide di escludere il centrocampista del Parma, prima ancora che la commissione disciplinare stabilisca a quanti turni di squalifica "condannarlo".
Baggio, dunque, non parteciperà all'amichevole Italia-Svezia, che si giocherà il 23 febbraio prossimo a Palermo. Ad annunciarlo è lo stesso presidente della Figc, Luciano Nizzola, che ha subito informato della decisione il commissario tecnico Dino Zoff.
"Riconoscendo ineccepibile la decisione dell' espulsione decretata dall' arbitro Farina - ha spiegato la società - il Parma condanna la ingiustificabile reazione dell' atleta, nata peraltro in un contesto di forte emotività e stress dovuto a un momento di particolare intensità e tensione dell' incontro. Pertanto il Parma A.C. si scusa con l' arbitro Farina e con la classe arbitrale nella quale da sempre ripone fiducia e con la quale tiene proficua e piena collaborazione. Nello stesso tempo il censurabile e deprecabile comportamento di Dino Baggio non deve diventare un caso strumentale al clima di sospetti montati verso la stessa classe arbitrale: il malessere che in questi giorni avvolge il mondo del calcio, infatti, nasce e trova alimento ben lontano dal rettangolo di gioco".
Il centrocampista chiede scusa nella stessa nota stilata dalla sua società: "Sono un professionista con undici anni di carriera alle spalle e ho giocato oltre 400 partite con la maglia di club o della Nazionale in Italia e all' estero, ma mai mi ero reso protagonista di un episodio simile. Rivedendomi alla televisione, ieri sera, mi sono reso conto di come avessi perso la testa".
Una punizione esemplare, insomma, per il giocatore gialloblù. Anche se Nizzola ha utilizzato una regola ben precisa: si tratta del comma 4 dell'articolo 76 delle norme organizzative interne della Federcalcio. In pratica, in quelle righe è scritto che il presidente può disporre l'esclusione di un giocatore dalle convocazioni della Nazionale, per gravi motivi. E la Figc ritiene che l'episodio di ieri - gli insulti, il gesto con la mano, lo sputo all'indirizzo dell'arbitro Farina da parte del giocatore del Parma - rientri senz'altro in questa definizione.
Eppure, malgrado l'esistenza della norma, è evidente a chiunque la volontà, da parte dei vertici calcistici, di inviare un segnale di fermezza all'intero mondo del pallone: di solito infatti le esclusioni degli squalificati vengono decise solo dopo la pronuncia della disciplinare; così come bisogna ricordare che, in casi di incontri importanti e con giocatori ritenuti indispensabili, si sono fatte eccezioni alla regola della severità.
(10 gennaio 2000)
|