| Su Wikipedia, a proposito di Dino Baggio, ho trovato questo, che lascia presagire anche un coinvolgimento notevole anche del Parma nella mafia calcistica di quegli anni. Voi sapete qualcosa di più?
La svolta negativa: Parma-Juventus del 9 gennaio 2000 [modifica] « Io avevo denunciato in modo plateale quello che tutti sapevano, cioè che gli arbitri stavano dalla parte della Juventus » Negli ultimi anni di carriera, tra il 2000 e il 2005, ha giocato solo sprazzi di 66 incontri, contro le 276 partite, quasi tutte da titolare, dal 1990 al 1999. Lo stesso Baggio, in un'intervista del maggio 2006, fa risalire questa svolta negativa della sua carriera alla partita Parma-Juventus del 9 gennaio 2000, in particolare a un gesto insulso (pollice e indice sfregati a mo' di contasoldi accompagnati da uno sputo a terra) diretto all'arbitro Farina, per averlo, a suo avviso, ingiustamente espulso per un fallo su Gianluca Zambrotta.[2] Quel gesto costa caro: viene squalificato per 6 partite e multato dal Parma per 200 milioni di lire[2]. In seguito, non viene solo squalificato per la partita amichevole della nazionale contro la Svezia del 23 febbraio 2000 per decisione di Luciano Nizzola, allora presidente della FIGC[3] ma, a 28 anni, non gioca mai più una partita con la maglia azzurra.[2] Non riesce più a trovare spazio in qualsiasi squadra fino a che, nel 2003, emigra al Blackburn Rovers in Inghilterra. A gennaio è di nuovo in Italia, all'Ancona. Passa poi nel 2004 alla Lazio dove viene messo ai margini dalla squadra tanto che, insieme al compagno Paolo Negro, avvia una causa per mobbing contro la società. Nel 2005 passa alla Triestina, per ripartire con una nuova esperienza dalla Serie B, ma dopo appena tre presenze decide, nell'ottobre dello stesso anno, di rescindere il contratto con gli alabardati e di appendere le scarpette al chiodo. In un'intervista rilasciata nel maggio 2006 - in concomitanza con lo scoppio di Calciopoli - alla Gazzetta dello Sport, Dino Baggio afferma di essere stato ingiustamente penalizzato: dopo la vicenda dell'espulsione patita in Parma-Juve, in cui aveva commesso il gesto sopra descritto, il calciatore viene ben presto ceduto alla Lazio. Qui vede ben poco i campi da gioco, perché a suo dire giocavano solo quelli della Gea[2].
|