CITAZIONE (ImLinux @ 19/10/2020, 22:00)
Ma anche Gasperini a Bergamo trovo una squadra non abituata al gioco offensivo, prima di lui ci fu 5 anni Colantuono e 1 Reja. Nelle prime 5 partite ne perse 4, poi però alla fine arrivò quarto con 72 punti, l'anno prima reja ne fece 45 arrivando tredicesimo.
Attenzione con certi paragoni. Stiamo parlando di Liverani, che non ha dimostrato ancora nulla. Gasperini, nonostante non mi stia per nulla simpatico, ha insegnato calcio a Genova e ora lo sta insegnando a tutti (e con tutti intendo dire che più squadre in Italia e all'estero imitano il gioco di Gasperini che, assieme Klopp, oggi in Europa è il benchmark). Liverani ad oggi cos'ha fatto? Ha fatto qualche partita disastrosa sulla panchina del Genoa, ha allenato in serie C inglese - francamente non so con che risultati - e ha ottenuto una retrocessione con il Lecce esprimendo un bel gioco. Idem in post precedenti, paragonare il Sassuolo a questo Parma non è cosa, per il divario tecnico, a mio avviso sostanziale.
Quello che dico io, non so se i linea o in contrasto con gli altri partecipanti a questo thread, è palesare un forte timore che ci sia un incoerenza tra gli obiettivi del Parma (salvarsi) con quelli di tecnico (esprimere un bel calcio) con quel del DS (avere una rosa giovane e di prospettiva) e che questa sia controproducente per il Parma.
Siamo sempre li: impuntarsi con il bel gioco non sempre (anzi forse difficilmente) concilia l'ottenimento di risultati, e ancor di più nella nostra situazione: 1) salvezza tosta quest'anno con neopromosse competitive 2) una rosa con pochissima esperienza di serie A, con un tasso tecnico da svilupparsi e non pronta tecnicamente a giocare in un certo modo.
Detto questo auguro a Liverani, e a noi, che le cose si mettano a posto, ma i recenti accadimenti non fanno che rinforzare questa preoccupazione. L'importante è che si risolva, in un modo o nell'altro, senza compromettere la categoria. La salvezza non premia chi gioca meglio, ma chi raggiunge i 40 punti.