Molte risposte a molte domande:
da
https://parma.repubblica.it/cronaca/2018/1...ute_-209930922/Da alcuni giorni è possibile presentare delle osservazioni alla Valutazione di impatto ambientale del piano di sviluppo aeroportuale 2018-2023.
Si tratta di un approfondito studio (centinaia di pagine) sulle ricadute dell'ampliamento dell'ampliamento dello scalo, progetto finalizzato alla trasformazione del Giuseppe Verdi a Baganzola in hub per il trasporto delle merci.
Gli atti non entrano nei processi autorizzativi precedenti che hanno portato alla definizione dell’attuale assetto infrastrutturale ma delineano attraverso una serie fittissima di studi, rapporti e tabelle sulle ricadute di un piano annunciato ma sul cui sviluppo gravano forti incertezze, dall'aumento di capitale in divenire all'inchiesta sul vicino mall.
Tutte le analisi sono consultabili alla pagina web
www.va.minambiente.it/it- IT/Oggetti/Documentazione/6878/9619
Lo studio fotografa innanzitutto il netto calo di passeggeri, passati da 196.816 nel 2013 con 7.27 movimenti ai 161mila con 5 mila movimenti del 2017.
Nonostante questo, viene sottolineato studiando l'area geografica e il giro economico di riferimento fra Reggio Emilia, La Spezia, Modena, Lodi, Piacenza, Cremona, Mantova e Parma,
la domanda potenziale di traffico passeggeri sia di due milioni di passeggeri all'anno.Per quanto riguarda la domanda di traffico potenziale per la componente cargo considera la rete viaria territoriale attuale e in programmazione nel breve termine (ad esempio autostrada Cispadana) e un tempo di percorrenza pari a tre ore.
Considerando quindi un raggio di 250 km dall’aeroporto di Parma, in tale area si concentrano il 74,5% delle esportazioni italiane, il 59% del Pil e i sei principali distretti industriali specializzati per una media di 71,7 imprese ogni mille abitanti.
"Rispetto a tale condizione
appare evidente come la posizione geografica dell’aeroporto sia ideale per la movimentazione di merci. Analizzando i dati annuali delle merci movimentate dall’aeroporto di Malpensa (550mila tonn./anno ca.), circa 50mila tonnellate hanno origine da un’area compresa entro meno di 30 km da Parma. A queste si aggiungono circa 20mila tonnellate/anno movimentate via avio-camionato in un’area entro i 130 km dallo scalo parmense".
Considerati questi elementi, le previsioni di traffico definite dal gestore aeroportuale (Sogeap) evidenziano un
volume di traffico commerciale entro il 2023 di circa 200mila passeggeri/anno, 22mila circa tonnellate/anno di merce e 3.500 operazioni di volo. A questi si considera un traffico annuale di aviazione generale quantificato in circa 3mila passeggeri e 5.900 movimenti.Prospettive raggiungibili, è sottolineato, rimediando a fattori di debolezza come è principalmente la limitatezza della pista di volo, inadatta all'operatività di aeromobili merci quali Airbus A330-200 o Boeing 777-200.
Altro fattore negativo è la "limitata disponibilità di aree piazzale dedicate alla sosta dei velivoli nonché l’assenza di un sistema di vie di rullaggio a servizio della pista di volo, implicano una ridotta capacità oraria dell’aeroporto". Dunque è necessario essenzialmente allungare la pista verso nord e realizzare un nuovo hangar. L’intervento ricade interamente nel Comune di Parma e complessivamente si stima vengano sottratti 29,5 ha di seminativi oltre a 1,5 ha di superfici naturali ricomprese però all’interno del perimetro recintato dell’aeroporto.
Aeroporto di Parma: 3,5mila operazioni di volo ma "non ci sono rischi per la salute"
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Allo stato attuale i flussi trasportistici merci che trovano origine nel bacino di utenza dell’aeroporto di Parma "sono indirizzati necessariamente verso altri scali aeroportuali nazionali attraverso la rete autostradale territoriale, incrementando così il tempo di trasferimento, il numero e la tipologia di mezzi impiegati e, di conseguenza, gli effetti sull’ambiente che derivano da tale modello gestionale di rete".
Rispetto quindi alla tematica connessa alla sostenibilità ambientale dell’iniziativa, le opere previste permetterebbero alla società di gestione di "avere un ruolo attivo in tale contesto e quindi intercettare una quota parte della domanda di traffico che allo stato attuale si riversa verso aeroporti più distanti e indurre pertanto un beneficio sia in termini economici che ambientali". Previste anche operazioni di traffico in sinergia con l'aeroporto di Bologna.
E le ricadute ambientali ? Nello studio si rileva che l'impatto della viabilità di accesso e dei parcheggi "risultano trascurabili" mentre la sorgente che contribuisce maggiormente alle emissioni in atmosfera risulta sicuramente quella aeromobile. Ma anche in questo caso, per quanto concerne i possibili effetti sulla popolazione indotti dall’eventuale inquinamento atmosferico generato dall’infrastruttura aeroportuale,
"si è evinto che le previsioni del masterplan sull’esercizio aeroportuale non comportano impatti significativi sulla qualità dell’aria".
In primo luogo, è spiegato, è stato condotto lo studio dello stato attuale della salute degli abitanti dal quale "è stato verificato che la probabilità di accadimento del verificarsi di patologie tipicamente legate all’inquinamento atmosferico nell’area del comune di Parma è in linea con la popolazione residente nella regione e a livello nazionale".
Dopodiché è stato verificato se ci potessero essere significative variazioni tali da indurre ad eventuali ripercussioni sulla salute pubblica in seguito alla definizione delle condizioni di esercizio del sistema aeroportuale. Sono stati quindi calcolati, sia per lo scenario attuale che futuro i cosiddetti indici di rischio per via inalatoria, sia cancerogeno che tossicologico.
Dall’analisi delle tabelle si desume come, "sia per quanto concerne lo scenario attuale che quello futuro, i valori di rischio cancerogeno e tossicologico siano molto al di sotto dei valori limite imposti dalla Agenzia Us Epa".
Assieme al calcolo degli indicatori sono stati anche verificati i valori simulati per lo studio della componente aria e clima relativi alle sostanze inquinanti per le quali la normativa vigente impone dei limiti: "Sia per lo scenario attuale che di progetto, i limiti risultano pienamente soddisfatti; tali valori risultano verificati anche per la fase di cantierizzazione".
Tali conclusioni, conclude uno dei rapporti che compongono la Valutazione di impatto ambientale, assieme all’analisi dei risultati ottenuti dallo studio acustico, "concorrono ad avvalorare la corretta scelta della nuova configurazione in esame poiché essa non inficia sullo stato della salute umana legata all’inquinamento atmosferico e acustico".