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| Boulogne-sur-Mer, nel gran Buenos Aires, famoso ristorante di carne alla brace. Seduti accanto a me quatto motociclisti tatuati e con la barba studiata al millimetro, troppo metrosessuali per essere argentini. Vedo il quarto seduto più lontano, grassone, con la terza maglia della Juve di quest'anno. "Sono italiani", penso tra me, e a fine pasto una volta alzato, tanto per non sapere né leggere e né scrivere, mi avvicino al loro tavolo per risolvere il dubbio. Erano argentinissimi: maglia trovata su internet, ma simpatizzanti uno della Juventus e gli altri tre del Napoli. "Io sono del Parma", esclamo. Tempo due secondi iniziano a sogghignare con la faccia da ebeti, alcuni coi pezzi di carne ancora in gola, altri con un sorriso che espone un dente ogni tre isolati. Mi rispondono in spagnolo: "Ah, la squadra della Parmalat!". Un altro accanto aggiunge: "Pagate gli impiegati!". Ho dovuto reprimere la rabbia, il pranzo era stato eccezionale.
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