Mettiamoci anche quella precedente del 30/05,
con cui fece il botto:
www.stadiotardini.it/2015/05/esclusiva-stadiotardini-it-giuseppe-corrado-sto-aggregando-persone-per-salvare-il-calcio-professionistico-a-parma-la-lega-considera-i-5-milioni-debito-sportivo-e-una-vergognahellip.html" StadioTardini.it ha sentito in esclusiva, attorno alle 12.30 di oggi, Giuseppe Corrado: il manager parmigiano ha confermato di essere interessato a salvare il Parma e che si sta dando da fare per questo: “Essendo della città – ci ha spiegato rispondendoci al telefono – mi sono prestato per aggregare un po’ di persone e avere ancora una squadra tra i professionisti, ma con gli attuali presupposti la strada è ancora molto in salita. Vedremo come andrà di qui al 9 giugno”.
Com’è lo stato dell’arte attuale?
“Come le dicevo sto facendo questa operazione di aggregazione, ma non ho seguito direttamente i dettagli tecnici dell’ultima asta, ma so che, oltre a noi, ci sono anche altre cordate importanti in corsa. Spero proprio che arrivi una proposta con una offerta e un programma credibili, che è l’unico aspetto che conta, perché il Parma deve restare nell’Olimpo del Calcio e non scendere tra i dilettanti. Chi ama Parma deve prestarsi per questo. E io, essendo di Parma, sollecitato da più parti, sto cercando di trovare persone come me che amano Parma e vedere se riusciamo in questa impresa. Ma oggi come oggi non ci sono i presupposti; ci sono troppe turbolenze, la situazione amministrativa non è chiara e non si sa quanto è l’ammontare del debito sportivo… Anche se uno ama Parma non è che può fare salti nel vuoto… O c’è benefattore… Ma di benefattori che ne devono essere diversi, e ogni persona che si aggrega, condividendo questa passione, deve avere le idee ben chiare su cosa c’è da pagare, quanti debiti sportivi ci sono, eccetera. Speriamo che da qui all’8 giugno ci sia qualche chiarimento in più, e magari che vengano fuori i presupposti. Ho visto molte altre cordate interessate, anche anche serie. Spero che qualcuno trovi la quadratura e che ci siano situazioni fattibili per continuare a divertirci a Parma nel vedere calcio di un certo livello”.
Le forze che sta cercando di aggregare sono del territorio o di fuori?
“Su questo punto mi deve consentire riservatezza e poi non è un dettaglio importante: ci sono persone che si fidano di me, ma che non vogliono essere sovraesposte. Diciamo che sono persone credibili, affidabili, ma di cui per riservatezza, appunto, non posso dire altro. Non ho altri dettagli da aggiungere. Quando si fanno di queste analisi si sottoscrivono dei patti di riservatezza e se uno viene meno al patto di riservatezza rischia di compromettere tutto. Quando uno firma l’accesso ai dati poi non può certo dire all’esterno la situazione che vede”.
Non ci può dire neppure se c’è qualche industriale del territorio, magari qualcuno di quelli che erano stati coinvolti nel progetto per la rinascita dalla serie D?
“Se c’erano degli industriali interessati alla serie D, direi che apparentemente non amano troppo il Parma! Un industriale con la I maiuscola non può essere interessato alla serie D, ma alla serie A, semmai. Non so chi fossero questi industriali che pensavano alla serie D come Domodossola, ma non si può essere interessati alla serie D, ma semmai costretti alla serie D, Non farebbe onore a un industriale di Parma, che vive e che opera a Parma, pensare alla serie D: un conto se ci si è costretti se non ci sono altre soluzioni, ma per me un industriale di Parma non può che essere interessato al Parma al più alto livello possibile, che adesso è la serie B come Bologna! Se no è solo una speculazione e gente che non ama il Parma e vuole approfittare di questa situazione”.
Magari erano persone che si stavano attrezzando per farsi trovare pronte nel caso…
“Non si può essere interessati alla serie D, né attrezzarsi per quello. Uno mica si attrezza per fare un funerale… Io, anzi, mi sarei aspettato che i media a conoscenza di questo stigmatizzassero questo fatto! E’ come se uno malato malato va in ospedale e anziché curarlo si apprestano a fargli il funerale… Poi se uno muore è un altro discorso, ma fin che è ancora vivo non è proprio il caso. E, ribadisco, avrei voluto che i media dicessero che questa situazione non fa onore né alla città, né agli industriali. Un funerale non è mai una opzione da porsi fin che uno è in vita: poi, dopo che è morto, si farà sì che il funerale sia il più decoroso possibile. Io, onestamente, non so chi fossero quegli industriali, me ne hanno solo parlato… Io dico che bisogna fare le cose per bene, anche per evitare di fare due anni di gloria, per poi ricadere nella polvere. Una squadra come il Parma, che è una delle più blasonate a livello europeo e italiano negli ultimi 20 anni e che ha raccolto risultati importanti, merita un palcoscenico adeguato. Se uno ama il calcio e la città deve dire: io ci provo. Ed è quello che sto facendo io: vediamo se riesco riesco a mettere insieme come me, altre persone che come me hanno questo hobby del calcio. Ma pensare alla D, è brutto segnale e mi auguro che non succeda”.
Nella dichiarazione a Teleducato suo figlio Giovanni diceva che “The space” non c’entra…
“Confermo: è una cosa che sto facendo io a carattere personale e casualità vuole che mio figlio lavori in una finanziaria a Milano che si occupa di questi aspetti… Si possono creare presupposti per trovare una soluzione economicamente sostenibile. E con grande onestà ci ha lavorato su molto proprio mio figlio e i suoi colleghi. Poi è venuto fuori Corrado, perché abbiamo lo stesso cognome… C’è un indirizzo strategico avallato: adesso si tratta di lavorare sui numeri e possibilità, cosa di cui non mi sono occupato nei dettagli . Io, durante la settimana sono a Roma, e ho altri impegni e questo va precisato… I fondi, comunque, sono completamente separati da questa iniziativa: poi, magari tra 10 anni, si potranno fare delle sinergie, ma in questo momento l’indirizzo è quello di dare al Parma una conduzione sportiva interessante e tornare molto in fretta in serie A”.
A complicare ulteriormente le cose la tegola caduta ieri di questa richiesta della Lega Serie A di inserire il prestito dei cinque milioni utilizzato durante l’esercizio provvisorio, nel “debito sportivo”…
“Sarebbe una vergogna: l’ennesima dimostrazione di quelli che è l’approccio italiano ai problemi. Quando c’è un problema si fa finto di averlo risolto, poi, appena tutto si sistema, ci si dimentica delle promesse fatte: serviva che il Parma finisse il campionato? Bene, allora hanno dato garanzie alla Lega che tutti si autotassassero per dar finire il campionato. Poi il Parma ha onorato i patti vincendo anche partite importanti e, adesso, alla fine, i soldi dati dovrebbero essere restituiti. Questi soldi, se inseriti nel debito sportivo, lo vanno ad aumentare ulteriormente di altri cinque milioni. Spero che non sia vero, se no stanno buttando un altro masso sul Parma. Mi auguro che non sia così, come ho letto sui giornali, e che si trovi una soluzione.”
Lucarelli & C. minacciano di non scendere in campo contro la Sampdoria…
“E’ logico che se un uno si rimangia la parola, poi altri facciano altrettanto…”.
Vuole aggiungere qualcosa d’altro di significativo che non le ho chiesto?
“Non ho più niente da dire e non aggiungerò altro: quello che conta è fare…””