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| CITAZIONE (SteveWonder1983 @ 23/3/2022, 11:55) CITAZIONE (Brangognò @ 23/3/2022, 09:05) second mi non glielo fanno fare lo stadio Se non glielo fanno fare, metterà in vendita il Parma. Eh pazienza. CITAZIONE (GRU(G)N @ 23/3/2022, 13:03) Boh, non vivo a Parma e non posso "nasare" l'aria che tira. Vista da fuori, la ristrutturazione del Tardini la vedo grigia, sento montare echi contrari everywhere. Fa più rumore un albero che cade o una foresta che cresce? Siamo sempre lì 4 gatti che si attaccano i maroni a confronto di una maggioranza fin troppo silenziosa. CITAZIONE (Brigata_Dallara @ 23/3/2022, 23:31) Io sono convinto che al di là della propaganda elettorale dei prossimi mesi, il progetto definitivo del nuovo Tardini, che verrà presentato dopo le elezioni, sarà poi approvato con ampio consenso politico. Premesso ciò, che il contesto politico - inteso in senso generale: maggioranza, opposizione, comitati, media, etc- avrebbe dato il peggio nel periodo elettorale, era non solo prevedibile, ma scontato.
C’è però da dire che anche la proprietà americana ci ha messo del suo per finire in bocca alla scadenza elettorale. La gestione precedente aveva lasciato in dote a KK un percorso stadio “blindato”, sia come processi da seguire (la società proponente Progetto Stadio Parma) che come progetto di merito, che prevedeva demolizioni limitate e lavori da fare a stralci . Sarebbe bastato “personalizzare” il progetto come meglio aggradava a KK, seguendo la strada impostata e tutto l’iter si sarebbe concluso ben prima delle elezioni comunali. Si è scelto invece di rivoluzionare tutto, affidandosi ai consulenti di Arcadis che nonostante parcelle mostruose non ne hanno imbroccata mezza. Sia dal punto di vista dei processi, scegliendo modalità “aggredibili” da chi voleva strumentalmente bloccare (vedi i cruciali mesi persi per gli esposti all’ANAC) sia sul merito del progetto, sovradimensionato come PEF e che avrebbe costretto la squadra ad emigrare per 18 mesi. Fortunatamente, a quanto risulta, i costosissimi signori di Arcadis sarebbero stati recentemente imbarcati come il Dottor Kalma e si starebbe progressivamente tornando - di fatto - ad una rivisitazione del progetto originale, con meno costi, meno ricavi necessari alla sostenibilità del business e soprattutto con la possibilità di effettuare i lavori a stralcio, senza fare emigrare la squadra. Se vogliamo essere severi, si è perso un anno e mezzo per tornare al punto di partenza. Se vogliamo essere generosi, si sono fatte le cose con calma per raccogliere il più ampio feedback e realizzare il miglior progetto possibile. C’è da dire che KK che sia lato sportivo o gestionale, non ascolta nessuno di “imparato” e prende così delle craniate pazzesche facilmente evitabili. Però poi si rialza e dopo la craniata, sperimenta l’alternativa (vedi ad esempio Maresca/Iachini). Percorso lungo e doloroso, ma che passo dopo passo, craniata dopo craniata, potrebbe pure portare nella giusta direzione. Lungi da me voler difendere in toto l'operato di Krause, ma penso che a rigor di logica, partire da un progetto stadio di nuova concezione ti ponga di fronte alla possibilità di avere una struttura moderna (antisismica, con le dovute uscite per i flussi di persone, etc) che ti permetta di avere una miglior fruibilità anche come utente. Anzichè dover trattare come un gruviera la struttura esistente dovendo fare i conti con l'esistente e venendo a compromessi. Tutte le nuove proprietà specie estere vogliono rifare da 0 gli stadi, un motivo ci sarà. Invece no, in Italia tutto deve essere immobile perchè c'è già tutto pronto ma con limiti sempre più evidenti e stringenti, bisogna sempre accontentarsi. L'unica cosa furba che vuole fare Kyletto è lo stadio.
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