| Addio a Valenza Gaetano Valenza, l’imprenditore svizzero - campano che voleva acquistare il Parma prima che diventasse presidente Tommaso Ghirardi, è morto.A stroncarlo, ieri, all’età di 48 anni, è stato un ictus, anche se già in passato era stato soggetto a problemi di salute. L’uomo era molto conosciuto a Parma perché era stato uno dei primi (insieme al desaparecido Lorenzo Sanz) a dichiararsi disponibile a voler acquisire la proprietà del club ducale dopo la messa all’asta. Il magnate della Ticino hosting sport promotions si dichiarava pronto a versare i fatidici 35 milioni come quota per risolvere positivamente l’affare.Addirittura si facevano i nomi di coloro che l’avrebbero accompagnato in questa avventura come membri dello staff tecnico: da Franco Baldini a Giovanni Galli, fino a Zdenek Zeman. In realtà quei soldi non arrivarono mai, anche se Valenza denunciò che il Parma, allora in amministrazione straordinaria, «cambiò il numero di conto corrente mentre era in atto il trasferimento dei 35 milioni di euro, come documentato dal fax della Swissfirst Bank del Liechtestein, rendendo in questo modo tecnicamente impossibile un nuovo bonifico nei termini perentori indicati dal contratto di cessione». Negli ultimi tempi aveva spostato il proprio quartier generale da Parma a Numana (in provincia di Ancona),da dove contava di rilanciarsi per l'acquisizione di un club professionistico. Ma Valenza a Parma era tristemente noto anche in tribunale. Dopo non essere riuscito ad acquistare il club crociato, l’imprenditore aveva pensato di diventare proprietario del Porcaloca, residence e trattoria alle porte della città. Ma anche questo affare andò male: tant’ è che venne denunciato dal proprietario del locale per appropriazione indebita e truffa.Al Porcaloca si era trattenuto in pianta stabile durante il periodo delle trattative per l’acquisto del Parma, occupando quasi l’intero albergo.Al momento di andare via, pare avesse tralasciato di pagare circa un migliaio di bottiglie di vino e che si fosse portato via pure tre televisori, per un ammontare complessivo di 15mila euro, mai elargiti. Il processo, iniziato lo scorso giugno, è stato rinviato al prossimo 12 gennaio. Ma il destino per Valenza ha bussato prima della giustizia
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